CARTA RICICLATA
Perché si usa il termine di riciclo? Normalmente, per fabbricare carta tagliamo alberi e, dopo averla usata, la buttiamo via. Questo corrisponde a un movimento lineare che va dalla foresta alla discarica. Se invece per fabbricare carta utilizziamo anche carta già usata, quest'ultima, anziché andare in discarica, torna in commercio. Questo corrisponde a un movimento circolare che vede una parte della carta usata tornare alle cartiere e poi nuovamente in commercio. Anche il Centro prova a dare un contributo all’ambiente e lo fa attraverso il laboratorio di carta riciclata. Quest'attività viene svolta ormai da 18 anni e rappresenta assieme alla piscina una delle attività più longeve. La possibilità di creare un materiale (il foglio di carta) e poi trasformalo in un oggetto ben preciso (es. biglietto di auguri, quaderno, album ...) è un’esperienza che quasi esclusivamente con la carta riciclata si può fare. Questo per i ragazzi è importante, perché non li vede inseriti all’interno di un processo già avviato, ma protagonisti dall’inizio alla fine. Oggi i ragazzi impegnati in questa attività sono tre una volta alla settimana.
L’attività si può suddividere in fasi, come in generale nei processi di riciclaggio della carta. Essendo tuttavia un lavoro prettamente manuale, le fasi si limitano alle cinque basilari. In un primo momento la carta viene raccolta, al fabbisogno del nostro laboratorio risponde quasi totalmente l’ufficio; viene portata in laboratorio e selezionata; vengono scartati i fogli eccessivamente scritti o colorati e tutta la carta patinata, non essendoci una fase di disinchiostrazione ed essendo più difficile nel secondo caso la riduzione in poltiglia. A questo punto i ragazzi la sminuzzano, chi manualmente chi con l’ausilio di forbici chi utilizzando un distruggi documenti. La scelta dell’ausilio non viene fatta casualmente, ma seguendo le preferenze dei ragazzi stessi e le loro capacità manuali, facendo sì che tutti possano contribuire. Ridotta la carta in pezzetti o striscioline, viene messo tutto in un secchio con dell’acqua. Lì rimane a macero per almeno un giorno, dopodiché viene cambiata l’acqua, viene aggiunta la colla e il colore scelto per il foglio che si vuole realizzare e si frulla tutto con un frullatore ad immersione. Fatto questo, viene preso un telaio e inserito nel secchio, lo si fa roteare facendo in modo che l’impasto si posi sulla superficie del telaio in maniera omogenea. A questo punto, in base a che tipo di foglio si voglia ottenere, si farà aderire l’impasto depositato sul telaio su un panno di tela o tra due pannelli in plexiglas, a seconda che si voglia un foglio più spesso e grezzo o più sottile e liscio, in questo caso utilizzabile anche con una stampante. Il tutto viene lasciato asciugare per qualche giorno. Abbiamo così ottenuto un foglio. Il nostri ragazzi, all’interno del laboratorio dopo averli tagliati a misura, li utilizzeranno per realizzare rubriche telefoniche, block notes, album fotografici, biglietti d'auguri di varie forme e dimensioni, segnalibri, fermapacchi e quaderni. Il laboratorio è in grado di produrre oggetti anche su ordinazione per eventi come battesimi, matrimoni e altre circostanze particolari. Tuttavia per scelta del Centro nel rispetto dei tempi dei ragazzi che vi lavorano, non s'accettano ordinazioni che comportino un eccessivo numero di pezzi da realizzare o tempi di consegna troppo ristretti. Questo perché più diventa predominante l’aspetto della realizzazione e della vendita, più marginale diventa l’intervento dei ragazzi e più cospicuo quello dell’operatrice che opera con loro. Difficilmente infatti sono conciliabili i tempi di consegna dei prodotti finiti e i tempi di realizzazione dei ragazzi. Si è coscienti che questo comportamento è controcorrente rispetto a quanto avviene in altri Centri, che vedono nei laboratori le officine dei loro negozi: qui la vendita di questi prodotti è importantissima, se non fondamentale, nell’economia del Centro. Nello specifico caso del Ceod Bardellini, invece, l’Istituto Casa Nazareth lo appoggia e lo sostiene economicamente, svincolandolo da tutti i ragionamenti poc'anzi espressi.
PISCINA
La piscina è una delle proposte più longeve del Centro. Non è concepita come una seduta di idroterapia con le uniche presenze di un fisioterapista e di un ragazzo, ma un contesto dove le persone, ciascuna con la propria soggettività e la propria storia, fanno esperienza. Ecco allora emergere l'importanza del contatto corporeo operatore-utente, dell'acqua come fluido avvolgente che infonde sicurezza. Spesso il miglior modo per raggiungere un obiettivo pedagogico può essere quello che la richiesta appaia come un gioco: in tal modo trasmettiamo messaggi in una forma di linguaggio accessibile e piacevole. Naturalmente diverse saranno le modalità o le tecniche, ma invariati resteranno gli obiettivi. In tanti anni di esperienza si è visto che le capacità apprese e sviluppate durante l'attività in acqua trovano spesso applicazione nelle funzioni relative alla vita quotidiana e di relazione e non si limitano al solo incremento delle capacità motorie. Attualmente l’attività viene svolta da 19 ragazzi suddivisi in quattro gruppi: due gruppi utilizzano, in giorni diversi, la piscina del Centro Nuoto Golosine, mentre gli altri due gruppi, anch’essi in giorni diversi, utilizzano la struttura Gardacqua. Ciascuno dei primi due gruppi è seguito da un istruttore di nuoto qualificato.
Gli obiettivi sui quali si lavora sono individualizzati e definiti dopo un'attenta osservazione dei bisogni del singolo utente. A seconda degli obiettivi, viene fatta una prima divisione tra le due piscine. A Golosine l’attività è improntata sul “fare attività” in acqua, mentre a Garda l’attività ha un’impronta più di rilassamento (a Garda si lavora anche in una vasca con acqua calda). Il gruppo di quanti vanno a Golosine viene poi suddiviso per fare in modo che i due gruppi siano il più possibile omogenei in quanto a necessità ed esigenze. Senza entrare nel progetto specifico di alcuno, possiamo dire che generalmente si lavora sull’acquisizione da parte dell’utente di una maggiore padronanza, fiducia e sicurezza in acqua, abbandonando l’utilizzo degli ausili di galleggiamento (cintura e biscione). Si lavora inoltre sul favorire il rilassamento, in modo che lo stare in acqua diventi una situazione in cui stare bene. Quando possibile si lavora anche sul miglioramento della tecnica di nuoto, sia in posizione supina (dorso), sia in posizione prona. Come già detto, l’intervento non si limita alla vasca e quindi l’intervento si prolunga anche nello spogliatoio, cercando di aumentare le autonomie o di mantenerne alcune nello spogliatoio, come svestirsi, collaborare nel vestirsi e riordinare la propria borsa. Per quanto riguarda la piscina che definiremmo più di rilassamento, gli obiettivi sono il favorire, appunto, il rilassamento muscolare, l'incrementare il livello di autonomia in acqua (ridurre l’utilizzo degli ausili di galleggiamento), lo stimolare la capacità di flessibilità articolare, il mantenere le autonomie legate al vestirsi e allo svestirsi. Come si vede, mancano o sono meno evidenti tutti gli obiettivi legati all’attività natatoria, per quanto importanti possano essere.
MUSICA
La musica è una forma d’arte a cui nessuno, o quasi, sa rinunciare. Attraverso l’attività musicale è possibile promuovere l’ascolto empatico e il dialogo. Un gesto, un movimento, apparentemente senza intenzionalità, divengono il punto di partenza per dimostrare all’utente che è accolto e ascoltato. Soltanto attraverso il rispetto del 'suo' modo di essere e di percepire, sarà possibile conoscere 'come' l’utente stesso procede nell’esplorazione e nelle conoscenze. Attualmente i ragazzi interessati all’attività di musica sono 29. Ventuno di questi fanno attività suddivisi in quattro gruppi accompagnati da un operatore; i rimanenti otto svolgono attività singolarmente. Ciascuno dei quattro gruppi ha una propria peculiarità: in uno si utilizza il canto, in un altro si utilizza la tecnica del “song writing” - si scrivono canzoni e ciascun ragazzo offre il proprio contributo a questa costruzione -, in un altro invece ogni settimana ogni ragazzo si esibisce di fronte ad un pubblico molto esigente, ossia i propri compagni, che sono sempre pronti ad applaudire la performance più o meno lunga del compagno o dell’operatore. Per quel che riguarda le attività individuali, un accenno particolare merita l’attività fatta con Santina, che, sdraiata sul pianoforte, viene contemporaneamente massaggiata da un’operatrice per favorirne il rilassamento. La risonanza corporea oltrepassa le barriere che possono incontrare le parole e le carezze: il musicoterapeuta ascolta, accoglie l’utente e lo dimostra suonando per lei. La presenza dell’operatrice che tocca, accarezza, massaggia l’utente, amplifica il benessere provocato dalla musica, permettendole di raggiungere un livello di benessere psicofisico elevato.
Le finalità dei singoli interventi sono quelle di stimolare la creatività e l’immaginazione, migliorare la percezione uditiva, promuovere il benessere psicofisico. Migliorare la qualità della relazione, migliorare la motricità fine e grossolana, stimolare la creatività attraverso l’improvvisazione. Tutto questo si concretizza attraverso l’individuazione di obiettivi più specifici, come partecipare all’esecuzione di una canzone con l’uso di gesti-suono e della voce, partecipare alla costruzione di una canzone, saper cantare alcune parole di una frase musicale e migliorare l'intonazione. Stimolare la manualità: suonare il pianoforte e impugnare i battenti per suonare il tamburo o altri strumenti, partecipare a una proposta di gruppo e rispettare le regole dello stesso (attendere il proprio turno, ascoltare e applaudire l’esibizione dei compagni), partecipare attivamente alla proposta e aumentare il proprio coinvolgimento, saper intervenire suonando uno strumento durante l’improvvisazione, ampliare le modalità espressive.
Per arrivare a raggiungere questi obiettivi si mettono in campo strategie come l’utilizzo di brani musicali familiari o rappresentativi per i componenti del gruppo. Si struttura l’attività in fasi variabili che comprendono la canzone di benvenuto e la composizione di canzoni a tema. Si utilizza un impianto di amplificazione e un insieme di strumenti che vanno dal pianoforte, alle percussioni, ai fiati. È importante anche la ripetizione di incipit ritmici, parole di una canzone e frasi musicali per migliorare la percezione uditiva e la memoria.
LABORATORIO STOFFE
Da sei anni è stato avviato un laboratorio di lavorazione della stoffa. Questa attività viene fatta due volte alla settimana da un totale di undici utenti. Gli utenti colorano il materiale con varie tecniche e poi lo confezionano in sacchetti o altri oggetti. Da qualche anno per la colorazione è stato scelto di utilizzare la tecnica del batik, utilizzando due diverse strategie: la prima consiste nel formare, con dei normalissimi elastici, dei "ciuffetti" di stoffa, la seconda invece richiede l’utilizzo della cera e un procedimento un po’ più laborioso, ma che permette di realizzare delle stoffe (quadri) con motivi molto fantasiosi e molto ricchi di colore. La scelta di utilizzare la tecnica del batik è stata fatta perché prevede che il lavoro venga svolto in varie fasi, cosicché ciascuna ragazza, in base alle proprie abilità, può essere coinvolta in una fase piuttosto che in un’altra. L’intuizione originaria è scaturita dalla volontà di dare vita a un laboratorio che rispecchiasse il più possibile gli interessi delle ragazze che frequentano il Centro, così da aumentarne il coinvolgimento non solo nella fase prettamente esecutiva, ma anche in quella più progettuale, nella scelta, per esempio, degli oggetti da realizzare.
FALEGNAMERIA
Il laboratorio di falegnameria coinvolge 10 ragazzi. Fare un’attività come quella di falegnameria, ad un primo sguardo, può sembrare banale e scontato; in realtà assume un valore che supera quanto prodotto e permette ai ragazzi di percepire se stessi come persone capaci di 'fare', promuovendo così la propria autostima. Di conseguenza, il prodotto stesso assume un valore che esula dalla sua forma e si tramuta in possibilità di esprimersi. Però, affinché questa possibilità di esprimersi non sia costellata di frustrazioni date dalle oggettive difficoltà dell’operare in un laboratorio dove gli ausili la fanno da padroni, l’apporto dell’operatore, il suo “esprit de finesse” è fondamentale. Nel programmare un laboratorio di falegnameria è necessario tenere presente due momenti: la scelta dei materiali, degli utensili, delle attrezzature e il loro adattamento a seconda dei casi. L'uso, appunto, di questi ultimi è sempre adeguato e in rapporto alla situazione del soggetto. La modifica degli utensili, o alcuni accorgimenti, sono necessari, perché permettono ai ragazzi coinvolti di superare gli ostacoli che potrebbero incontrare mentre svolgono l'attività.
Gli obiettivi che si perseguono sono in parte comuni ad altre attività, come promuovere l’autostima, aumentare il livello di autonomia, promuovere l’adultità. Altri sono più specifici, come conoscere e saper utilizzare gli strumenti e gli spazi, stimolare la manualità, promuovere e stimolare l’iniziativa personale. Come già detto, a rendere diverso il tutto sono le strategie che si devono attuare per arrivare a questi obiettivi. L’operatrice coinvolta cerca di adattare i vari utensili in modo che questi possano essere usati dai ragazzi (tamponi per carteggiare, etc.) senza particolari difficoltà. La proposta viene finalizzata in modo che la stessa abbia un significato ben evidente e che fuoriesca dalla sola stanza di falegnameria. Cosi facendo il ragazzo lavora con un cacciavite o un martello sulla sua capacità di andare oltre anche alle proprie difficoltà personali, spesso anche senza accorgersene.
EQUITAZIONE
Per diversificare l’offerta e renderla più aderente alle esigenze dei nostri utenti oggi il Centro si avvale della collaborazione di due maneggi il primo presso il Centro Ippico Pule il secondo il maneggio A cavallo tra le stelle- in totale i ragazzi che in due giorni diversi partecipano all’attività sono 13.
L’ippoterapia è un metodo terapeutico che assolve e amplifica i principi fondamentali della pratica psicomotoria. Considera l’individuo nella sua totalità, offrendogli con il suo mezzo, il cavallo, una spinta motivazionale che lo coinvolge nel suo intero complesso motorio, psichico, intellettivo e sociale, attraverso un’attività ludico-sportiva. Il cavallo inizialmente incute un po’ di timore, vista la sua mole, e qualche ragazzo lo avvicina con un po’ di diffidenza. Ma una volta in sella, questa diffidenza spesso è venuta meno. Le proposte mutano in relazione alle esigenze e alle abilità di ciascun ragazzo; molti però hanno raggiunto un livello di padronanza del tutto invidiabile, impartendo comandi all’animale. I ragazzi spesso riescono a entrare nel movimento del cavallo muovendosi in maniera armoniosa e traendone importanti benefici, non solo sul piano motorio, ma anche, ad esempio, promuovendo un maggior senso di autoefficacia e autostima.
PSICOMOTRICITA'
L’apprendimento motorio è alla base di moltissime attività, come leggere e scrivere, e di abilità superiori come l’essere in grado di capire gli stati emotivi altrui. Quindi diviene fondamentale considerare l’individuo nella sua globalità, cioè come una unità mente-corpo-ambiente. Tesi fondamentale della psicomotricità funzionale è la convinzione che un miglioramento della propria motricità corporea possa avere delle ripercussioni anche sulle proprie capacità cognitive ed emotive. Quindi, attraverso un approccio multidisciplinare, si persegue il raggiungimento di uno sviluppo che possa integrare gli aspetti cognitivi, emotivi e motori in modo armonico e più funzionale all’ambiente. La psicomotricità si prefigge il compito di favorire e sviluppare un certo equilibrio individuale, sia nei confronti dell’ambiente circostante, sia nei confronti della propria affettività e vita relazionale, tenendo conto delle potenzialità individuali e del livello motorio del soggetto. Grazie alla svariata gamma di proposte e strumenti, si adatta bene al miglioramento dell’autonomia di persone con disabilità e attraverso l’utilizzo di situazioni ludiche (e quindi altamente stimolanti e motivanti) può creare le condizioni ottimali in cui le risorse di soggetti con diverso tipo di difficoltà possono trovare espressione ed essere sfruttate al fine dell’ottenimento di una maggiore autonomia e di un miglior benessere psicofisico. Oltre a permettere di raggiungere queste importanti finalità, questa proposta ha promosso una maggiore integrazione tra ragazzi con competenze e abilità molto diverse, stimolando ulteriormente la capacità di saper essere parte integrante di un gruppo. Attualmente in questa proposta sono coinvolti 17 ragazzi..
CUCINA
Le esperienze di cucina fanno parte della quotidianità e da sempre la cucina è uno spazio ricco di implicazioni emotivo/affettive radicate nel vissuto di ciascun ragazzo e di relazioni interpersonali che innescano dinamiche importanti. Per fare in modo che quest'attività diventi un’esperienza didatticamente e culturalmente utile, è fondamentale stimolare la cooperazione e la collaborazione tra tutti gli utenti, e tra gli utenti e l’operatore responsabile dell’attività o la cuoca, nello specifico della sede di Volargne, promuovendo lo scambio continuo di aiuto, aiuto che sarà finalizzato a realizzare un prodotto che sia il frutto del lavoro di ciascuno e di tutti insieme. Attraverso il laboratorio di cucina si cerca di rafforzare il senso di responsabilità e di condivisione, le abilità diverse e specifiche di ognuno, il rispetto di tempi, di regole e delle consegne date. Attualmente partecipano a questo laboratorio 10 ragazzi. Quattro partecipano in gruppo a quello che potremmo definire il laboratorio pasticceria nel quale preparano i dolci per il pranzo. Gli altri sei singolarmente collaborano con la cuoca o l’operatore alla preparazione del pranzo.
ATTIVITÀ COGNITIVE - LABORATORIO DI LETTURA'
L’attività di lettura, divertente e stimolante, costituisce un’attività per molti aspetti innovativa. La semplice lettura di un testo e la successiva discussione favoriscono i processi cognitivi ed emotivi sottostanti la comunicazione linguistica. È possibile così sia stimolare i ragazzi che già dimostrano interesse per la lettura e la scrittura, essendo in grado, anche se a fatica, di leggere e scrivere, sia di stimolare quei ragazzi che non sono in possesso di tali abilità. Lo scorso anno il libro scelto è stato “Il piccolo principe”, mentre quest’anno le letture sono state varie, anche per poter rispondere a gusti non sempre simili dei ragazzi coinvolti. Anche in questo caso, questa attività è stata fonte di numerose soddisfazioni e i ragazzi hanno mostrato un livello di attenzione e partecipazione all’inizio impensabile.
CURA PERSONALE
Una finalità importante delle varie proposte fatte dal Centro è quella di promuovere e potenziare le autonomie personali dei ragazzi che quotidianamente lo frequentano. L’attività di cura personale permette appunto di stimolare nuove autonomie e nuove abilità. Quest'attività è nata dall’iniziativa di una ragazza che chiedeva alle operatrici di metterle lo smalto quando rientrava a casa dalla madre un pomeriggio alla settimana (il rientro a casa era quasi un evento da celebrare e il mettersi lo smalto aveva assunto un forte significato simbolico). Successivamente altre ragazze si sono incuriosite e hanno chiesto loro stesse di poter partecipare a questo momento. Visto l’interesse e il piacere suscitato, si è deciso di ritagliare a questo momento uno spazio all’interno dell’orario settimanale. Successivamente le esigenze e le richieste delle sei ragazze coinvolte sono aumentate, rendendo necessario organizzare uscite presso negozi e centri commerciali per acquistare lo smalto di colori sempre più strani, piuttosto che il trucco più alla moda ...
L’attività prosegue da quattro anni e appare oggi molto difficile pensare che le sei ragazze possano rinunciare a questo momento tutto dedicato alla cura di sé, anche perché il proprio bagaglio di autonomie oggi è più ricco di qualche anno fa.
LABORATORIO COSTRUZIONE STRUMENTI MUSICALI
I motivi che hanno spinto alla realizzazione di un laboratorio per la costruzione di strumenti musicali e oggetti sonori sono molteplici. Costruendo strumenti è possibile partire dai gusti, dalle aspirazioni, dalla fantasia e dalle potenzialità specifiche del ragazzo, con un progressivo apprendimento di nozioni relative allo strumento costruito e a metodologie di lavorazione. Lo strumento in questione gratifica il costruttore, creando inoltre un legame affettivo ben più importante rispetto a quello che si può costruire con uno strumento anonimo; infine il fatto che possa poi essere suonato da un compagno può essere motivo di ulteriore soddisfazione. Costruendo strumenti si può parlare, cantare una canzone, osservare come lavora un compagno; si può inoltre provare il proprio strumento in fase di realizzazione, udendone i primi vagiti. Altro aspetto importante è che possono essere realizzati strumenti completamente nuovi, con note diverse dalle 'solite': rumorometri, strumenti quartitonali, pentafonici, ad ottavi di tono, a scale naturali, etniche o intonate diversamente secondo i nostri gusti. La prima fase del lavoro è stata caratterizzata dalla raccolta dei materiali da recupero, quali legno, plastica, vetro, elementi naturali e tutti quegli oggetti domestici che si possono modellare e trasformare. Successivamente si è passati alla costruzione vera e propria e infine all’uso pratico degli strumenti inventati. Ciascuno strumento rappresenta un ragazzo e si armonizza in un tutto sonoro.
ATTIVITA’ ASSISTITA DALL’ANIMALE (AAA)
Quest'attività viene svolta individualmente una volta alla settimana. La durata dell’attività varia tra i 15 e i 40 minuti, sia in funzione della persona coinvolta, sia dalle condizioni di benessere o di disagio che si possono creare nel corso della proposta. Il team di lavoro è costituito dall’utente e dall’operatrice del Centro diurno, dalla conduttrice d.s.p.p. (A. Tomezzoli) e dal cane.
La scelta del cane da affiancare a ciascuna persona è stata fatta dalla conduttrice d.s.p.p. in funzione delle richieste e degli obiettivi individuati dall’équipe del CD per ciascun caso. Tutte le proposte formulate vengono concordate dall’operatore e dalla conduttrice d.s.p.p.; l’attività si svolge in un clima di collaborazione, in cui l’operatore pone attenzione al benessere dell’utente e agli eventuali messaggi di disagio, mentre la conduttrice d.s.p.p. pone attenzione al benessere del cane e agli eventuali segnali di stress.
Gli obiettivi sui quali si lavora sono favorire il rilassamento muscolare e far sperimentare esperienze percettive piacevoli (contatto con orecchie, zampe, etc.).
Favorire il benessere; prendersi cura del cane (spazzolarlo, dargli da bere, farlo giocare, dargli da mangiare, ecc.); stimolare le capacità motorie portando il cane a passeggio; utilizzare modalità relazionali adeguate sia nei confronti del cane, sia nei confronti dei compagni; fornire/impartire alcuni semplici comandi e/o indicazioni al cane; collaborare con i compagni nella realizzazione di alcune proposte; conoscere alcune schede di lavoro utilizzate in EcaDog ed eseguire autonomamente quanto riportato sulle stesse; eseguire autonomamente un tracciato EcaDog (tracciato formato da più schede).
LABORATORIO ESPRESSIVO
Sotto l'etichetta "espressive" si raccolgono un ampio e diversificato insieme di attività, accomunate dalla possibilità di ognuna di consentire al partecipante di esprimere una parte di sé e della propria individualità. L'esempio paradigmatico è probabilmente quello della pittura, dove il singolo ospite, attraverso i colori, ha la possibilità di esteriorizzarsi secondo le sue possibilità di espressione, le sue particolarità. Esprimere sé stessi è importante per tutte quelle persone che, a seguito della propria disabilità, si vedono costrette ad una ridotto grado di partecipazione globale. Le attività manuali rappresentano una tradizionale modalità di partecipazione della persona con disabilità intellettiva. Alcune di queste possono articolarsi su diversi livelli, consentendo ad ospiti con diversi livelli di capacità di trovare la loro possibilità di partecipazione. Allo stesso modo, il grado di supporto dell'operatore varierà secondo il sostegno richiesto dal caso. Come già sottolineato le attività manuali, infatti, costituiscono un'importante occasione di esplicitazione e riconoscimento delle proprie capacità, attraverso la concretezza degli oggetti realizzati; la possibilità di articolare l’attività in diverse fasi permette all’ospite di svolgere le mansioni corrispondenti ai propri livelli di abilità. Chiaramente l’eterogeneità delle abilità degli ospiti partecipanti ha imposto una strutturazione dell’attività in diverse fasi con vari livelli di difficoltà, in modo da adattare la specifica mansione alle abilità possedute; ne risulta una partecipazione ampia per alcuni e limitata a singole fasi parziali per altri. Ad oggi gli utenti coinvolti nei laboratori espressivi sono 17 suddivisi in quattro gruppi.
ATTIVITA' DI DANZA
Questa attività è orientata a promuovere l'integrazione fisica, emotiva, relazionale, affettiva e psicosociale dell'individuo, per migliorarne la qualità della vita. La specificità della Danza si riferisce al linguaggio del movimento corporeo e della danza che, uniti al processo creativo, diventano le principali modalità di valutazione e di intervento all'interno di processi interpersonali finalizzati alla positiva evoluzione dell'essere umano. Nello specifico del nostro centro il laboratorio di danza movimento viene visto come un momento di libera espressione corporea, in un setting, comunque strutturato e guidato. Si lavora su tre livelli dello spazio: a terra, in ginocchio o seduti e in piedi. Singolarmente, a coppie o in gruppo. La lezione dura circa un’ora, si inizia con un riscaldamento e risveglio del corpo, poi si passa alla tematica che varia a seconda del momento (contatto, leggerezza ecc.), rilassamento e ritorno alla calma, breve discussione e saluto. Oggi sono 8 gli utenti che usufruiscono di questa attività.