Beatificazione

IN ATTESA DELLA BEATIFICAZIONE DI PADRE FILIPPO BARDELLINI

Il bene operato con intensa ed infaticabile dedizione da padre Filippo Bardellini nei riguardi delle persone portatrici di handicap psico-fisico da essere, a ragione, ritenuto in Diocesi di Verona, un antesignano nell’azione di recupero e di promozione umana e cristiana degli ultimi della società, la profonda stima espressa nei suoi riguardi, sia in ambito ecclesiastico che civile, e soprattutto la venerazione manifestata nel sacerdote filippino, durante la sua vita e dopo la sua scomparsa, da un largo stuolo di devoti, di amici e di sostenitori delle sue molteplici intraprese, nonché la doverosa considerazione, di cui gode l’Istituto Poverette della Casa di Nazareth, che ancor oggi ne perpetua il carisma e le iniziative, hanno indotto l’allora Vescovo di Verona, Mons. Giuseppe Carraro, ad inoltrare il 25 aprile 1978 domanda alla Congregazione per le Cause dei Santi, per avere dal competente dicastero vaticano il previsto Nulla-Osta finalizzato ad avviare l’iter per la beatificazione del prete dell’Oratorio.

IL PROCESSO

Per dar inizio alla Causa di Beatificazione di una persona benemerita, di cui è stata accertata la fama di santità, la sua intercessione e la certezza evangelica che il Signore innalza gli umili, si rende necessario celebrare in primis il cosiddetto processo che si svolge in tre distinte fasi:

  1. La prima avviene nella diocesi di origine (per noi Verona) e consiste nella raccolta di documenti e nella interrogazione di testimoni presso il tribunale ecclesiastico;
  2. La seconda fase si svolge a Roma, presso il cui citato dicastero viene trasmessa la documentazione, la quale è esaminata da appositi esperti, operazione che si conclude con la stesura di un ponderoso libro chiamato “Positio”, sottoposto all’esame di dodici periti, perché verifichino la presenza nel Servo di Dio degli elementi autentici di Santità, cioè l’esercizio eroico delle virtù teologali (fede, speranza, carità) e cardinali (prudenza, giustizia, fortezza, temperanza);
  3. La terza ed ultima fase è riservata al Papa, che prende in attenta considerazione gli atti e i giudizi predisposti dalla Sacra Congregazione.

Se il giudizio formulato dal Santo Padre è positivo viene emesso il Decreto con il quale viene proclamata l’eroicità delle virtù del Servo di Dio. A questo punto perché si possa procedere all’auspicata beatificazione, deve essere verificata la veridicità e l’autenticità di un miracolo ottenuto grazie all’intercessione del Servo di Dio.

ALCUNI DATI CRONOLOGICI

  • Nel 1978 viene nominato dall’ordinario diocesano il postulatore dell’istruttoria nella persona di Padre Igino Silvestrelli, fondatore dell’Opera Famiglia di Nazareth.
  • Seguono alcune iniziative promosse a livello diocesano dirette a celebrare la figura e l’opera di padre Filippo Bardellini, tra le quali da rammentare la pubblicazione di un significativo profilo redatto dal postulatore intitolato “Don Scarpassa”.
  • Il 31 luglio 1981, dopo aver esaminato gli Articoli, si tratta di un primo abbozzo sulla persona e sull’istituzione di padre Filippo, il Santo Padre Giovanni Paolo II, mentre si trovava degente all’Ospedale Policlinico Gemelli, approva il Rescritto, atto normativo dell’autorità ecclesiastica di “Apertura del Processo”.
    Apertura-Processo

    Apertura del processo

  • A 26 anni dalla scomparsa (24 agosto 1956) il 20 gennaio 1982 si celebra l’apertura del Processo Cognizionale super vita et virtutibus, con una solenne cerimonia tenuta presso la Casa Generalizia in Ponton di Domegliara (VR), presenti Sua Ecc.za Mons. Giuseppe Amari, Vescovo di Verona, il Giudice Delegato Mons. Pietro Rossetti, il Promotore di Giustizia don Angelo Orlandi ed il cancelliere don Tiziano Bonomi.
  • Nel corso dei successivi sette anni il Tribunale Ecclesiastico attraverso 47 udienze e 41 deposizioni di persone, scelte fra quanti conobbero padre Filippo Bardellini, raccoglie ulteriori circostanziate testimonianze, da costituire ben 4.433 pagine, mentre vengono decifrati i manoscritti di padre Filippo.
  • Chiusura Processo

    Chiusura del Processo

    Il 23 maggio 1989 giunge a conclusione il Processo Diocesano.

  • Il seguente 9 giugno il Rev. Padre Nello dalle Vedove, nominato Postulatore a Roma, consegna la documentazione completa degli scritti e dei documenti extraprocessuali, alla Sacra Congregazione per le Cause dei Santi.
  • Il 27 novembre 1991 il dicastero emana il Decreto sulla validità del Processo.
    Consegna Positio

    Consegna Positio

  • Vengono successivamente presi in circostanziato esame le testimonianze e i documenti raccolti con la stampa della Positio, compilata da padre Francesco Zampini e consegnata il 27 giugno 1994 nelle mani del prefetto della referente congregazione dal Vice Postulatore padre Igino Silvestrelli, per essere discussa dai teologi consultori, per essere trasmessa, poi, ai prelati in una congregazione generale.

 

RICONOSCIUTA L’EROICITA’ DELLE VIRTU’ DEL SERVO DI DIO

Nel 46° anniversario della pia morte del Servo di Dio padre Filippo Bardellini, viene ricordato il fondatore della comunità religiosa Poverette della Casa di Nazareth con una solenne liturgia eucaristica presieduta nella Cappella dell’Istituto da don Nicola Azzali, allora parroco emerito di Malcesine ed assistente del Gruppo Volontari costituitosi presso l’opera medesima, presente una folta assemblea attenta. Il canto sacro è sostenuto dal Piccolo Coro della Comunità Casa Nazareth.

Liturgia Eucaristica

Liturgia Eucaristica

 Il celebrante tratteggia con esaustiva riflessione il ritratto umano e spirituale del Servo di Dio, evidenziandone con efficaci richiami il volto di padre, di maestro e di servo degli ultimi. Finalmente il sabato 12 aprile 2003 nella Sala Clementina della Città del Vaticano, alla presenza di Giovanni Paolo II “è stato promulgato il decreto riguardante le virtù eroiche del Servo di Dio Filippo Bardellini, Sacerdote della Congregazione dell’Oratorio di San Filippo Neri, fondatore della Congregazione Poverette della Casa di Nazareth, nato a Verona il 19 maggio 1878 e morto il 24 agosto 1956 a Ponton”.

Papa Paolo Giovanni II

Paolo Giovanni II

Si tratta di un traguardo storico per tutta la comunità religiosa Casa Nazareth, per gli ospiti accolti ed assistiti nelle varie sedi formative, per gli operatori e per quanti sono vicini in vari modi all’opera fortemente voluta e fatta crescere con positivi esiti dal novello Venerabile.