Il Fondatore

PADRE FILIPPO BARDELLINI PADRE DEGLI ULTIMI DELLA SOCIETA’

Padre Filippo Bardellini, sacerdote dell’Oratorio di San Filippo Neri, fondatore della Congregazione Poverette della Casa di Nazareth, nasce il 19 maggio 1878 nel popolare rione dei Filippini a Verona, da famiglia di salde tradizioni cristiane. Di indole allegra ed estroversa frequenta fin dalla fanciullezza l’Oratorio, annesso alla Chiesa di S. Fermo Minore in Bra’, dove si incontrano ragazzi del quartiere di varia estrazione sociale, impegnati durante il tempo libero in attività ricreative e culturali e di sana animazione. Nel 1901 viene accolto nella comunità dei padri Filippini, iniziando un percorso formativo, che si concluderà con l’ordinazione sacerdotale celebrata nel 1904 per le mani del card. Bartolomeo Bacilieri , nella Chiesa Cattedrale di Verona. Figlio spirituale di don Giovanni Calabria, ne condivide i propositi di bene rivolti agli ultimi della società, avendo dall’umile sacerdote, elevato agli onori dell’altare, confidenziali e rassicuranti consigli in ordine alle intraprese ideate ed avviate. Cresceva sempre più l’affinità spirituale tra i due sacerdoti, tant’è che il 4 (I°venerdì) e l’8 maggio 1917 fa con lui il “Voto di Vittima”. Successivamente lo emisero più volte. Il 1921 segna una tappa storica nell’itinerario umano di padre Filippo Bardellini, che dà inizio ad una comunità di religiose, denominata Istituto Poverette della Casa di Nazareth, le quali rivolgono, nel contesto delle proprie attività istituzionali, particolare attenzione verso gli handicappati psichici, promuovendo per loro una adeguata assistenza, educazione e riabilitazione, ed attivando pure nell’ambito delle strutture di accoglienza e di recupero radicate sul territorio, appropriate iniziative di orientamento e corsi di formazione professionali. Tale attività decolla tra non poche difficoltà e qualche incomprensione nel 1927 prima nella propria casa paterna, dove ospita alcuni bambini handicappati e, successivamente, scegliendo come sede di accoglienza una ex-filanda, appositamente adattata, sita in Verona Via Filippini n. 17. Il 24 gennaio 1928 padre Filippo costituisce a Ponton di Sant’Ambrogio di Valpolicella (VR) la prima Casa Filiale destinata alla cura ed all’assistenza delle giovani dimesse dal vicino sanatorio e nel 1931, sempre nei pressi di Ponton, acquista uno stabile rustico, con annesso un ampio terreno, dove sorgerà Casa Nazareth, divenuta poi la sede generalizia della comunità religiosa e centro residenziale degli ospiti. Nel novembre 1944, a seguito dell’esplosione di un treno carico di tritolo, in sosta lungo i binari della linea ferroviaria del Brennero, che corre nelle vicinanze della frazione di Volargne, muoiono venti persone, prevalentemente bambini insufficienti mentali ed alcune suore della congregazione, ospiti in un caseggiato acquistato da padre Filippo, il quale rimase profondamente scosso dalla drammaticità dell’evento, ma capace di fare leva sulla sua indomita fede nella Provvidenza e di conformarsi in tutto alla volontà del Signore. Col volgere degli anni e provato anche dai tremendi esiti del secondo conflitto mondiale, nel 1948 si ammala dopo essere stato sollevato dall’incarico di Preposito della Congregazione veronese dei Padri dell’Oratorio. Ciò nonostante attende con rinnovata fiducia alla crescita dell’Opera Casa Nazareth sul territorio con la nascita di nuove strutture sempre destinate all’accoglienza ed all’assistenza di persone in difficoltà. Nell’anno 1955, facendo appello alla sua lungimiranza e sempre animato dal profondo intento di spendersi in tutto per ridare umana dignità agli ultimi della società, acquista a Corrubbio di Negarine di San Pietro in Cariano, Villa Rossi dove troveranno calorosa accoglienza fanciulli con problemi di apprendimento per essere recuperati in tutte le dimensioni della loro personalità. Per il graduale aggravarsi delle sue condizioni di salute viene amorevolmente assistito dalla sue religiose presso la Casa Generalizia di Ponton. Gli fa visita nel luglio 1955 Sua Ecc.za Mons. Giovanni Urbani, vescovo di Verona, recandogli una particolare benedizione e manifestandogli fraterno conforto anche a nome della diocesi nell’accettare la lunga sofferenza che lo rende immobile nella sua stanza. Venerdì 24 agosto 1956, alle ore 15.00, padre Filippo Bardellini chiude, rimpianto da tutti, la sua intensa giornata terrena donata, sull’esempio di Gesù, a beneficio di persone disabili mentali. Aveva 78 anni. Il rito esequiale viene celebrato il 26 agosto 1956 nella Chiesa di S. Fermo in Braida, detta dei Filippini, presenti i confratelli della Congregazione dell’Oratorio, i sacerdoti e religiosi della diocesi, le sue figlie spirituali, i suoi assistiti ed un largo stuolo di persone, di amici ed estimatori del sacerdote filippino. Le spoglie mortali vengono tumulate nel cimitero monumentale cittadino. Nel 1996 vengono trasferite presso la Casa Generalizia di Ponton e, dopo la prevista recognitio, definitivamente accolte in un’urna ricavata nella cappella dell’Istituto, sovrastata da un pregevole affresco riproducente il Buon Samaritano.